Di radice romana, l’hammam marocchino sviluppa nei secoli diverse vocazioni. Inizialmente è bagno pubblico, poi progressivamente diventa rituale di purificazione che accompagna puntualmente le tappe della vita sociale e religiosa. Si va all’hammam prima di accostarsi ogni venerdì alla preghiera, per prepararsi al matrimonio o a una festa religiosa, quando non ci sente troppo bene e anche per il puro piacere di prendersi cura di sé. In ogni caso, l’hammam purifica, distende, ritempra, apporta benessere tanto alla mente quanto al corpo. E’ evidente che la tradizione dell’hammam appartiene a una cultura che, al pari delle filosofie orientali, da tempo ha intuito l’unità corpo-mente e accolto in sé l’importanza della relazione del soggetto col proprio corpo per attivare i processi del ben-essere.

Per chi è interessato a saperne di più sul “corpo”, qui a fianco alcuni link che spero possano essere di spunto e riflessione qui di seguito invece alcuni suggerimenti utili e pratici per cominciare a prenderci cura di noi stessi a casa come se fossimo all’ hammam.

Certamente la doccia o la vasca di casa non saranno così fascinosi come l’hammam, ma ugualmente potranno diventare luoghi importanti di  benessere, bastano pochi passaggi. Eccoli.

Se abbiamo la doccia, rimaniamo sotto l’acqua calda per almeno una decina di minuti, prendiamoci questi minuti per ascoltare le sensazioni dell’acqua calda che scorre sul corpo spostando l’attenzione sulle diverse parti del corpo….se abbiamo la vasca ci immergiamo, chiudiamo gli occhi e ci abbandoniamo alla piacevolezza dell’acqua. 10 minuti sono sufficienti per consentire al vapore di dilatare i pori e preparare così la pelle a ricevere il gommage.  Chiudiamo l’acqua della doccia, o ci alziamo in piedi se invece eravamo in vasca, prendiamo una noce di sapone nero e cominciamo a cospargelo su tutto il corpo. Dobbiamo lasciarlo in posa almeno tre minuti per consentirgli di agganciare il grasso cutaneo, lo massaggiamo quindi utilizzando il guanto kis.

Abbiamo due modalità diverse di utilizzo del guanto Kis per ottenere due effetti diversi: se iniziamo a massaggiarci dai piedi salendo verso l’alto in direzione del cuore,  il nostro trattamento hammam avrà un effetto rivitalizzante, energizzante, se invece utilizzeremo gesti di massaggio in uscita dal corpo: dalle spalle verso le mani, dal busto verso le gambe e i piedi, favoriremo sensazioni di relax. A noi decidere cosa è meglio, importante è prestare attenzione alle sensazioni procurate dalle diverse manualità.

Procediamo con un risciacquo abbondante, eliminiamo tutti i residui di sapone ed eventuali filamenti di cellule morte, sempre aiutandoci con il guanto Kis. Non serve utilizzare altri saponi o detergenti, la pelle è completamente detersa, ha solo bisogno di nutrimento. A pelle ancora umida stendiamo su tutto il corpo olio di Argan o olio di Cumino Nero in massaggio. Ascoltiamo le sensazioni che provengono dall’avere la pelle così profondamente pulita e nutrita e proviamo a sentirci anche noi come zia Habiba descritta da Fatima Mermissi nel suo libro “La terrazza proibita. Vita nell’harem”, .. ” … il mattino dopo l’hammam, atteggiandosi a regina nella sua stanza, diceva la zia Habiba: la bellezza sta nella pelle, prenditene cura, pensa ad ungerla, pulirla, levigarla, profumarla…. la bellezza è dentro, basta tirarla fuori.”.